POMPEI ANTICA
TERME SUBURBANE
COSA ERANO IN REALTA' LE TERME SUBURBANE ?
Le Terme Suburbane sono un complesso termale di epoca romana, sepolte dall'eruzione del Vesuvio del 79 e ritrovate a seguito degli scavi archeologici dell'antica
Pompei: le pitture in stile erotico ritrovate al loro interno offrono uno spaccato sui costumi e la sfera sessuale degli antichi romani. Le Terme Suburbane furono costruite nel primo decennio del I secolo con la realizzazione di apodyterium, frigidarium, tepidarium, laconicum e calidarium; a seguito di lavori di ampliamento vennero aggiunti la natatio, tre ambienti che fornivano un percorso alternativo a quello tradizionale termale ed un ninfeo con cascata: si trattava delle terme più moderne della città, con importanti innovazioni negli impianti e nei sistemi di riscaldamento e non era prevista alcuna distinzione tra ambienti maschili e femminili. La struttura subì diversi danni a seguito del terremoto del 62, rendendo necessari lavori di restauro e consolidamento, alcuni in fase di realizzazione al momento dell'eruzione del Vesuvio del 79: tale evento, così come accadde per il resto della città, ricoprì le terme sotto una coltre di ceneri e lapilli. Vennero rinvenute, a seguito degli scavi archeologici, solo nel 1958, anche se un'esplorazione sistematica con restauro si ebbe tra il 1985 ed il 1988. Le Terme Suburbane sono situate nella zona sud-occidentale di Pompei, furono dalle mura cittadine, nei pressi di Porta Marina: la scelta di costruire un tale edificio in questa zona non fu casuale, ma dettata dal fatto che poteva attirare clienti non solo dalla città ma anche chiunque si trovasse di passeggio; L'accesso avviene direttamente da via Marina ed una via tecta che partiva da Porta Marina, fino all'ingresso delle terme, era utilizzata soprattutto in caso di pioggia, quando la strada parallela era poco praticabile a causa della forte pendenza. Dopo aver superato un giardino con colonnato in laterizi su due lati, sono posti i due accessi agli ambienti termali: da un lato un piccolo vestibolo, con ancora pavimentazione a mosaico intatta e resti di affreschi alle pareti e nel quale fu ritrovata una fontana in bronzo raffigurante un satiro, consente l'accesso al quartiere termale nuovo, con tepidarium con volta a botte e resti di stucchi alle pareti e calidarium, con piscina, della quale è possibile notare il foro dov'era posta la caldaia. Dall'altro lato, un secondo vestibolo, che conserva ugualmente pavimento a mosaico con elementi geometrici e floreali, oltre ad affreschi parietali, conduce al vecchio quartiere termale, con apodyterium, frigidarium, dove si notano resti di stucco ed una piscina di acqua fredda, tepidarium e calidarium, caratterizzato da una serie di nicchie ed un abside oltre ad una piscina riscaldata. Gli ambienti terminali erano infine dotati di una stanza adibita a ninfeo, nel quale veniva riprodotta una grotta dalla quale fuoriusciva una cascata d'acqua ed è decorato con un mosaico raffigurante Marte ed amorini: nello stesso ambiente stucchi riproducenti animali marini e simboli come l'aquila ed il fulmine, legati al culto di Giove. Nella parte superiore delle terme sono disposti in serie diversi ambienti, tra cui una latrina con affreschi alle pareti ed in particolare un larario con la raffigurazione della Fortuna, un praefurnium, dipinto in blu, ed altre stanze di servizio, probabilmente utilizzate o come depositi o da prostitute.
